GLI ZOMBI CHE DIVORARONO IL MONDO #2

Saldapress

2011

Italia

ZOMBI E INTEGRAZIONE

La commedia nera realizzata da Jerry Frissen – Luca Libre – e da Guy Davis – Hellboy presenta B.P.R.D. – non è la solita storia di morti che camminano, ma una bellissima avventura ironica, cinica e noir che va a mille al ritmo delle canzoni dei Ramones. Tutto inizia 2064, il mondo è cambiato drasticamente: gli zombi hanno iniziato ad uscire dalle tombe, camminare sulla terra e a mangiare gli umani, ma quel che è peggio il Governo ha stabilito che anche i revenant sono essere e che le due "razze" devono convivere pacificamente. Non è un'idea poi tanto brillante, avere in casa la suocera morta o il nonno rimba e defunto e non potersene liberare definitivamente? Eh si, sono proprio cazzi, in più, come se non bastasse, la situazione crea un imbarazzante mercato nero di celebrità trapassate e permette a molti pazzi di dare corpo alle loro follie come quei fanatici che a Gerusalemme aspettano il ritorno di Cristo o quei Repubblicani che negli Usa non vedono l'ora di riportare in vita uno dei loro leader di maggior successo... Per fortuna che una squadra di deliranti zombi-buster, Karl Neard, detto Nerd, sua sorella Maggie, il loro assistente Freddie Il Belga Merckx decidono di risolvere i problemi. O forse no?

GUIDA ILLUSTRATA AL FRASTUONO PIU’ ATROCE Vol. 1

AA.VV.

Lamette

2010

Italia

BANDO ALLE CIANCE!

Diretti e iconoclasti –  potevano essere altrimenti – Simone Lucciola & Rocco Lombardi, i ragazzi di Lamette, il «portale/webzine più rozzo d’Italia sulla musica & sulla cultura autodistruttiva degli sporchi giovani» si buttano nel mondo dei fumetti con un volume che racconta vita, gioia, dolori&morte  di musicisti che hanno segnato tre generazioni di rockenroller. E così in 31 “sturiellèt”  si narra di altrettanti colleghi di Simone, musicista nei Blood ’77. Tutto in stile Leslie Conway “Lester” Bang, il famoso giornalista rock, a cui è dedicato il libro. E come diceva un vecchio adagio Buy it or die! P.S. Il titolo del ibro è una frase di mr. L.B.